A poco meno di un mese dall’eclissi solare che ha catalizzato l’attenzione dei media mondiali (in particolar modo quelli americani), il NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) e la NASA registrano tra la notte del 4 e del 6 settembre tre eruzioni solari tecnicamente “brillamenti” di classe X (la più intensa nella scala che comprende A, B, C, M e X).
Questi brillamenti sostanzialmente riproducono lo stesso fenomeno che si può applicare ad una fascia di gomma tesa fino alla rottura e al successivo rilascio di energia. Più grandi sono i campi magnetici che subiscono questo fenomeno di “riconnessione magnetica” maggiore è il flusso solare che viene emesso, in questo caso dal lato esposto in direzione della Terra.
Proprio l’eruzione del 4 settembre ha lanciato verso il nostro pianeta una bolla di plasma il cui impatto con l’atmosfera terrestre è previsto nella giornata di oggi (7 settembre) e potrebbe causare una tempesta magnetica intensa in grado di provocare disturbi alle comunicazioni radio e spettacolari aurore polari.
Leave a Reply