Un anello di 27 chilometri costruito a 100 metri di profondità, alla frontiera tra Svizzera e Francia.
Edifici poco spettacolari in superficie rivelano la presenza del Cern che nasconde invece nelle proprie viscere il super acceleratore di particelle (Large Hadron Collider).
La più grande macchina mai costruita dall’uomo nata con l’obiettivo di studiare e imitare il Big Bang.
Il Grande collisore di adroni (LHC) è un anello con una circonferenza di 27 chilometri situato a 100 metri di profondità nei pressi di Ginevra. Al suo interno, grazie a più di 9000 magneti conduttori, è possibile lanciare e accelerare fasci di particelle.
All’interno dell’LHC, i protoni possono raggiungere una velocità vicina a quella della luce. Al momento dello scontro, l’energia accumulata dovrebbe trasformarsi in materia in virtù della teoria della relatività e della formula di Einstein E=mc2 (l’energia è uguale alla massa moltiplicata per la velocità della luce al quadrato).
La costruzione dell’LHC è costata più di 6 miliardi di franchi. Un guasto ha messo fuori uso l’acceleratore subito dopo l’inaugurazione nel settembre del 2008. Per ripararlo ci sono voluti un anno e altri 35 milioni.
Un progetto di queste dimensioni ha dovuto affrontare inevitabilmente problemi di ogni genere, dai primi timori di chi aveva paura che l’LHC potesse creare un buco nero capace d’inghiottire il pianeta, con tanto di azioni legali (senza successo) alle Hawaii e a Strasburgo, agli ultimi episodi di cronaca (l’arresto di terrorista infiltrato! e l’interruzione di energia dovuta ad un uccello).
Tuttavia ora “l’acceleratore è stato riacceso, il fascio di protoni è stato attivato per settori e non ha ancora completato il giro”, ha detto il presidente dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), Roberto Petronzio, commentando la notizia del probabile anticipo nell’avvio della macchina.
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