Una crescente minaccia per i navigatori satellitari determinata da attacchi di hacker di tutto il mondo.
E’ questo il risultato di un meeting che si è tenuto ieri al National Physical Laboratory di Teddington, in Inghilterra. A rischiare non sono solo gli utenti ma anche le infrastrutture degli stati.
I sistemi di navigazione satellitare ad oggi controllano i trasporti, l’industria della distribuzione, i servizi di operazioni d’emergenza e moltissimo altro ancora.
Forse è sufficiente pensare, per calcolare il rischio che il GPS è fondamentale per le comunicazioni: reti telefoniche, internet, transazioni bancarie. Secondo gli studi presentati il vero tallone d’Achille è la debolezza del segnale che raggiunge il ricevitore.
Si profilano così due possibili scenari. Il disturbo non intenzionale del segnale, quale può essere per esempio quello di trasmissioni televisive pirata o un intento criminale.
Per anni i militari hanno disturbato i segnali di satelliti spia nel tentativo di eluderne il controllo ma il vero pericolo è non nei grandi errori ma in quelli piccoli.
Infatti confondere un segnale di posizione anche di poche decine di chilometri potrebbe significare il buon esito di una rapina ad un porta valori e la facilità di reperire sul mercato sistemi di disturbo aumenterà esponenzialmente nei prossimi anni. Ma a parte il possibile sfruttamento da parte della criminalità organizzata e non, di per sè già pericoloso, il rischio è l’attitudine al disturbo e al divertimento proprio del mondo degli hacker.
A rischio avremmo così facilmente anche i trasporti marittimi, ormai governati quasi totalmente dal GPS e dove, da studi condotti, è emersa una generale incapacità di tornare all’utilizzo anche in casi d’emergenza ai sistemi tradizionali di navigazione.
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