Partita la missione Euclid, da Cape Canaveral. Questa iniziativa dell’ESA (Agenzia Spaziale Europea), tra le più ambiziose, vede l’Italia, attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana (ASI), l’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN), in un ruolo di prim’ordine. Il satellite Euclid, equipaggiato con un telescopio a specchio da 1,2 metri di diametro e due strumenti scientifici, il VIS (VISible Instrument) e il NISP (Near Infrared Spectrometer Photometer), mira ad osservare l’universo extragalattico per ottenere immagini ad alta risoluzione e misurare gli spettri di milioni di galassie.
Il principale obiettivo scientifico di Euclid è investigare in dettaglio la natura della materia e dell’energia oscura, argomenti fondamentali per l’astrofisica contemporanea dato che rappresentano il 95% dell’universo. La missione raggiungerà questo fine attraverso l’analisi di due fenomeni cosmologici distinti e indipendenti: il lensing gravitazionale debole e le oscillazioni acustiche della materia visibile e l’aggregazione delle galassie. Tale studio combinato permetterà di stabilire i limiti dell’equazione che descrive le proprietà dell’energia oscura, offrendo potenziali intuizioni sulla sua evoluzione in relazione all’espansione cosmica o sulla necessità di modificare la teoria della relatività generale di Einstein. Euclid, pesante circa 2100 chilogrammi, è stato lanciato oggi dalla piattaforma 40 della Cape Canaveral Space Force Station su un Falcon 9 e sarà posizionato in orbita attorno al punto lagrangiano L2, uno dei punti di equilibrio gravitazionale del sistema Sole-Terra, a 1,5 milioni di km dalla Terra.
“L’odierno lancio di Euclid rappresenta una tappa significativa per l’industria e la scienza spaziale italiana,” ha sottolineato Teodoro Valente, presidente dell’ASI. “Euclid, con il supporto di oltre 200 scienziati e ricercatori italiani, è un esempio di eccellenza che rende onore all’industria spaziale italiana“.
L’ASI, collaborando con l’INAF e l’INFN, ha guidato il team industriale responsabile della progettazione e realizzazione degli strumenti, composto da un’associazione temporanea di imprese guidata da OHB Italia, SAB Aerospace e Temis. La leadership per la costruzione della piattaforma è stata invece affidata a Thales Alenia Space Italia del gruppo Leonardo.
“Euclid rappresenta la prima iniziativa INFN dedicata al tema dell’energia oscura”, ha commentato Antonio Zoccoli, presidente dell’INFN.

Marco Tavani, presidente dell’INAF, ha aggiunto: “Con il lancio di Euclid, entriamo in una nuova era per la cosmologia. L’Istituto Nazionale di Astrofisica ha l’onore e il delicato compito di guidare l’intero Science Ground Segment, che coordina l’elaborazione e l’analisi dell’enorme quantità di dati raccolti dalla missione“.
Dopo il lancio, seguirà una fase intensa di tre mesi di test e calibrazione della navicella e degli strumenti scientifici in volo, in preparazione per le osservazioni. Nel corso di sei anni, Euclid osserverà un terzo del cielo con precisione e sensibilità senza precedenti.
Alla fine del suo ciclo operativo, previsto per durare circa sei anni, Euclid avrà fornito immagini e dati fotometrici di oltre un miliardo di galassie e milioni di spettri di galassie, dati che saranno di vitale importanza anche per molti altri settori dell’astrofisica.
L’ASI ha anche partecipato alle operazioni di lancio monitorando il satellite dalla sua base di Malindi, il Luigi Broglio Space Center, in Kenya. Il centro ha svolto un ruolo di supporto fondamentale sin dalle prime fasi del lancio, tracciando la traiettoria del Falcon 9 e acquisendo il primo segnale di Euclid appena 30 minuti dopo il decollo, monitorando quindi il satellite fino a sei ore dopo il lancio.