Le leggi della robotica enunciate da Isaac Asimov nel 1942, nel racconto Runaround (Circolo Vizioso) e applicabili ai robot “positronici”, hanno rappresentato per decenni le linee guida morali ideali nella programmazione dei robot oltre ad avere inevitabilmente influenzato tutta la narrativa fantscientifica di genere.
L’idea nella mente di Asimov (scienziato e scrittore) era che, certamente un giorno, uomini e robot si sarebbero trovati a vivere il medesimo spazio vitale, a condividere luoghi di lavoro e quotidianità.
Da qui, la necessità che i robot sottomettano le loro attivatà a un principio di sicurezza (Prima Legge), al principio di servizio (Seconda Legge) e alla prudenza (Terza Legge).
1 A robot may not injure a human being or, through inaction, allow a human being to come to harm.2 A robot must obey any orders given to it by human beings, except where such orders would conflict with the First Law.3 A robot must protect its own existence as long as such protection does not conflict with the First or Second Law.
1 Un robot non può recar danno a un essere umano né può permettere che, a causa del proprio mancato intervento, un essere umano riceva danno.
2 Un robot deve obbedire agli ordini impartiti dagli esseri umani, purché tali ordini non contravvengano alla Prima Legge.
3 Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché questa autodifesa non contrasti con la Prima o con la Seconda Legge.
Tuttavia la scienza e la tecnologia hanno registrato progressi importanti e in 75 anni il quadro generale in cui si vanno ad inserire le leggi è sostanzialmente molto cambiato e le preoccupazioni per eventuali comportamenti inaspettati che lo scienziato russo, poi naturalizzato statunitense, nutriva non sono infondate secondo gli esperti di Robohub.
Sono sufficienti gli esempi dei comportamenti fino ad oggi osservati come l’imprevedibilità del comportamento “sciame”, determinato da eventi casuali o l’insuperabile dicotomia generata dalla creazione di robot militari che hanno lo scopo di uccidere esseri umani in netto contrasto con le leggi di Asimov.Più il futuro ci si avvicinerà e maggiore sarà il bisogno di regolamentare le attività dei robot che con noi condivideranno inevitabilmente la vita di tutti i giorni.
Sono sufficienti gli esempi dei comportamenti fino ad oggi osservati come l’imprevedibilità del comportamento “sciame”, determinato da eventi casuali o l’insuperabile dicotomia generata dalla creazione di robot militari che hanno lo scopo di uccidere esseri umani in netto contrasto con le leggi di Asimov.Più il futuro ci si avvicinerà e maggiore sarà il bisogno di regolamentare le attività dei robot che con noi condivideranno inevitabilmente la vita di tutti i giorni.
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