John Maynard Keynes (1883-1946), economista britannico, è considerato padre della macroeconomia e tra i più influenti economisti del XX secolo. Esortazioni e profezie (titolo originale Essays in Persuasion) raccoglie tra gli altri i celebri saggi “Le conseguenze economiche di Winston Churchill” (1925), “La fine del Laissez-faire” (1926) e “Prospettive economiche per i nostri nipoti” (1930) redatti da Keynes nell’intento di sensibilizzare la classe dirigente inglese fino ad arrivare ai preziosissimi scritti “Le riparazioni di guerra e la capacità di pagamento della Germania” e “Proposte per la ricostruzione dell’Europa” entrambi del 1919.
Il volume edito da Sonzogno, per l’efficace traduzione di Silvia Boba, è arricchito dall’interessante introduzione “La rivoluzione da Mosca a Cambridge” di Emiliano Brancaccio. Brancaccio affronta da un lato l’estrema attualità delle idee keynesiane cercando al contempo di eliminare le mistificazioni e le glosse mediatiche e d’opportunità alla visione dell’economista che sembrano precedere il suo stesso nome. Un’esegesi puntuale dello sforzo di John Maynard Keynes, capace secondo Brancaccio di “situarsi in modo raffinato sul crinale del processo storico, di cogliere in anticipo le congiunture, i punti di rottura e di intervenire nel modo e nel momento giusto per cercare di piegare il corso degli eventi nella direzione dei lumi piuttosto che del buio“.
“Qui sono raccolte le nere profezie di dodici anni: le profezie di una Cassandra che non è mai riuscita ad influire in tempo sul corso degli eventi” – Essays in Prophecy and Persuasion John Maynard Keynes (1931)
Tuttavia spesso Keynes e le sue teorie trovavano resistenze e nell’opinione pubblica e nella classe dirigente, tanto che lo stesso economista riconoscerà come “le battaglie, (ideologiche NdR), si vincono in primo luogo grazie all’incontenibile pressione degli eventi e infine per il lento decadere dei vecchi pregiudizi“.
Da questa presa di coscienza nasce forse anche la frase d’apertura della prefazione del 1931 dell’economista a Esortazioni e Profezie, “Qui sono raccolte le nere profezie di dodici anni: le profezie di una Cassandra che non è mai riuscita ad influire in tempo sul corso degli eventi“. Affermazione che trova nutrimento nel lucidissimo e inquietante scritto dedicato alle conseguenze del Trattato di Pace del 1919 sulle conseguenze delle pesantissime misure di riparazione di guerra imposte alla Germania e sul timore che da queste ne possano scaturire terribili conseguenze: “Una politica che riducesse la Germania in servitù per una generazione, o che degradasse milioni di esseri umani, o che privasse di gioia un intero popolo, sarebbe da rifuggire e con paura: da rifuggire e con paura anche se fosse attuabile, anche se ci facesse più ricchi, anche se non preparasse il crollo di tutta la civiltà europea… Nulla autorizza gli stati, nè la morale religiosa, nè quella naturale, a far ricadere sui figli dei nemici gli errori dei loro genitori o dei loro capi“.
Certamente Keynes fu triste profeta ma piace almeno a chi scrive la visione generale che “trasuda” dalle pagine del libro grazie anche alla capacità di divulgatore dell’autore, che culmina nella affermazione come il “problema economico, ossia la questione del bisogno e della miseria, e la lotta economica fra classi e paesi, non è che un terribile pasticcio, un pasticcio contingente e non necessario.”
Esortazioni e Profezie, John Maynard Keynes (273 pagine) Il Saggiatore – Prezzo euro 24,00
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